I Terribili Besti

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  1. Sinis 11
     
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    I Terribili Besti

    Personaggi:
    Blacky:
    E’ una lupa decisa con occhi blu chiaro, il pelo tra il grigio chiaro e scuro. E’ coraggiosa, a volte fa la spaccona, ma è sempre dolce. Vive in una grotta nel bosco vicino al paese.

    Piccolò:
    E’ un Golden Retriever, ha il pelo lungo e marroncino chiaro, gli occhi sono marroni scuro. Vive insieme alla sua padrona, che lo tortura con i suoi compiti; è molto tranquillo e anche responsabile. A differenza di Blacky, Piccolò sogna molto e ogni giorno con la sua fantasia si inventa con Blacky e Jack dei giochi che lui stesso ama chiamare “avventure”.

    Jack:
    Anche lui è un Golden Retriever: lui però ha il pelo scuro, gli occhi neri e abita in una discarica di auto vecchie, all’interno di una limousine rotta. Rispetto a Blacky e Piccolò, Jack è molto prudente.

    La banda dei “Terribili Besti”

    La banda è chiamata così perché formata da trecento animali, avvolti dall’oscurità sia di giorno che di notte, perché hanno una maledizione.
    La maledizione in questione è una di quelle che durano in eterno. Il nucleo originale della banda era formato da appena quattro semplici amici, due maschi e due femmine di Pastore Tedesco. Una volta, mentre giocavano, erano finiti in un cimitero maledetto e sigillato dalla polizia canina quarant’anni prima, con tanto di divieto d’accesso all’entrata: la pena era di due settimane di lavoro forzato. I quattro amici entrarono comunque senza rispettare il comunicato della polizia canina e continuarono a farlo per diverso tempo, sempre intorno alla mezzanotte. Una volta degli zombie, furenti per la quiete disturbata e il sonno eterno rotto, squartarono i quattro amici vivi e li condannarono. I quattro amici continuarono a vivere, ma come demoni, cioè persone o animali condannati a fare del male in eterno. Questa maledizione li rese forti, feroci, molto sospettosi, capaci solo di seminare morte e distruzione. Dove passavano loro restavano solo corpi di animali morti e disperazione. Tuttora questa banda è temuta e oltretutto non solo i suoi membri aumentano, ma dei quattro amici entrati e mai usciti da quel cimitero nel settembre del 1968 a Rivervalley nel Texas non si è saputo più nulla. Furono vani i tentativi di fare ricerche sulla loro sparizione, finché nel gennaio del 1970 il caso venne archiviato come omicidio, e si pensò che fossero stati fatti sparire da un assassino.

    Ambientazione della storia:
    La storia si svolge nel 2008 in un piccolo paese ai confini con il Canada e più precisamente a Disasterville, chiamata così perché quando venne costruita nel 1808 fu teatro di alcuni crolli improvvisi, cioè cedimenti del terreno: da allora venne abbandonata una sola ala del paese, mentre l’altra continuò ad essere abitata. Il paese si trova tuttora vicino a un bosco selvaggio. Nei duecento anni precedenti esso era cresciuto di dimensioni e di abitanti, diventando noto per alcuni tragici eventi accaduti in circostanze misteriose .












    La presentazione dei Terribili Besti

    In una giornata calda Blacky, dopo aver fatto colazione, di buon umore per via del tempo, si incamminò per uscire dal bosco e andare a casa di Piccolò, pensando a cosa si sarebbe inventato stavolta come “avventura” del giorno. Uscì dal bosco e per non passare in paese, utilizzò una stradina di campagna; in quel momento i Terribili Besti erano in agguato, aspettando che la trappola scavata la notte prima funzionasse.
    - Sei sicuro che sia la stessa lupa che è passata nel nostro territorio ieri? - disse l’animale avvolto nell’oscurità.
    - Sì, non mi sbaglio, ha lo stesso pelo, la stessa andatura.
    - E sei sicuro che la buca funzioni ?
    - Sei una cosa assurda! Certo che funzionerà e adesso basta con le domande o ci scoprirà! Eccola lì che sta arrivando.
    Blacky nel frattempo si avvicinò alla trappola ma, non prestando attenzione a dove mettesse le zampe, cadde nella loro buca, con un tonfo sordo. Blacky, non sentendosi la terra sotto le zampe esclamò :
    - Accipicchia! Chi ha fatto questo buco ?
    La caduta le provocò alcune ferite, ma la cosa che le faceva male era la zampa anteriore sinistra.
    - Aaaaaaaaaah! Che male!- disse lei.
    - Ti sta bene, così impari a passare nelle proprietà
    altrui!
    - Questa proprietà è dello stato, tua no di certo!
    - Da alcuni giorni è nostra e tu ci sei passata imperterrita.
    - Io non sapevo nulla!- disse lei in tono seccato.
    - Beh, ora lo sai!
    - Chi siete? Cosa volete da me?Cosa vi ho fatto?
    - Chi siamo non importa e vogliamo darti una lezione perché sei passata nel nostro territorio.
    - Volete darmi una lezione? Provateci se ci riuscite!- disse Blacky in tono provocatorio.
    Fece appena in tempo a uscire dal fosso, che i due animali la scaraventarono a terra con un colpo.
    - Avevi detto qualcosa?- disse uno dei tizi avvolti nell’oscurità.
    - Aaaaaaaaaaaah! Maledetti, non è una lotta leale!- disse lei tentando di rialzarsi.
    - Grazie, ma siamo già stati maledetti per l’eternità e comunque la parola ‘leale’ non è di casa nostra. E ora ti pentirai di averci provocato…
    Entrambi i Terribili Besti attaccarono, ma nonostante gli sforzi per contrastarli, ebbero la meglio, e prima di svenire uno di loro disse:
    - Scusa pappa molle, non ci siamo presentati: facciamo parte dei Terribili Besti; noi siamo solo due dei trecento e passa membri di questa banda. Non ti far vedere più nei nostri territori o non saremo così leggeri.
    Blacky fece appena in tempo a sentire questo e subito svenne. In quel momento uno dei membri della banda affondò un artiglio nella spalla della povera lupa provocandole un taglio lungo e profondo. Se ne andarono tutti contenti; nel frattempo Jack, arrivato a casa di Piccolò, disse:
    - Blacky è arrivata?
    - No, non l’ho ancora vista, il che mi insospettisce.
    - Sì, in effetti arriva sempre prima di me, pronta a giocare.- disse Piccolò un po’ agitato.
    Passò un’ora e visto che non se ne vedeva neanche l’ombra, andarono a cercarla. Arrivati alla campagna, scorsero un corpo in lontananza e iniziarono a correre sperando che quella sagoma non fosse la sua.
    Jack, vedendo che la sagoma invece era proprio quella di Blacky, piangendo per lei, furente disse:
    - Aaaaaaaaaaah! Chiunque ti abbia ridotta così me la pagherà cara, molto cara!- iniziando a guardarsi attorno.
    - Chi sarà stato a ridurla così? Cosa posso fare per lei?- disse tra sé e sé, senza riuscire a intravedere alcuna soluzione. Ad un tratto gli venne in mente il suo medico.
    - Torno subito, non muoverti!- disse Piccolò andandosene.
    - Piccolò, dove vai? Ehi!
    Ma l’amico ormai era troppo lontano per sentirlo; Jack rimase solo, a proteggere la sua amica da chiunque le potesse fare del male. Piccolò si affrettò verso la casa del suo veterinario, sperando di trovarlo. Entrato in paese percorse alcune vie, arrivando di fronte alla casa del veterinario, che in quel momento era in cortile ad innaffiare le piante.
    - Ciao Piccolò, come va?
    Piccolò in tutta risposta iniziò ad abbaiare. Entrando nel cortile gli afferrò il pantalone e iniziò a tirare sperando che lo seguisse. Appena capì le intenzioni del cane, gli andò dietro fino ad arrivare nel luogo dove Blacky era controllata da Jack.
    - Allora è per lei, per la tua amica, che mi hai portato qui.
    Osservando le condizioni della lupa, non esitò un momento, se la caricò in braccio e la portò nel suo ambulatorio, dove iniziò a medicarla, sperando che le cure le fossero d’aiuto.
    Piccolò e Jack aspettarono fuori dalla porta, rimanendo in attesa che il veterinario uscisse.
    Due ore dopo il veterinario si affacciò, sorridendo, per far capire che era fuori pericolo, e aggiunse anche:
    - Ragazzi, la vostra amica è salva, per via delle ferite e della frattura dovrà restare sotto la mia sorveglianza per dieci giorni finché non si riprenderà da tutte le ferite.- disse il medico.
    Piccolò e Jack iniziarono ad abbaiare per la felice notizia.
    - Aspettate, scommetto che volete anche andarla a vedere? Venite.
    I due amici di Blacky senza aspettare troppo lo seguirono. Passarono prima nella stanza delle medicazioni, successivamente arrivarono in un lungo corridoio che dava su una stanza dove la luce del sole non poteva entrare e piena di gabbie: nella prima di queste c’era lei.
    - Blacky!- Esclamarono Piccolò e Jack all’unisono, contenti di vedere la loro amica ancora viva.
    Blacky non rispose. Coricata su un lato, alzò lo sguardo verso Piccolò e Jack e muovendo la coda gli fece capire che anche lei era contenta di rivederli. Il suo corpo era pieno di fasciature, ma la più vistosa era l’ingessatura della zampa fratturata. Quella sera Piccolò dovette tornare a casa sua con grande riluttanza, visto che doveva lasciarla; invece Jack non aveva voglia di rientrare e allora rimase a fare compagnia a Blacky. I giorni passavano e la lupa migliorava, le visite di Piccolò erano sempre costanti; dieci giorni dopo, Blacky era finalmente guarita, e insieme a Jack e Piccolò uscì dall’ambulatorio. Appena vide la luce, la lupa indietreggiò e ridusse gli occhi quasi a una fessura, visto che usciva da un luogo buio a uno illuminato. Ben presto Blacky si abituò alla luce del sole.
    - Che bello… ! Credevo che quei due membri dei Terribili Besti mi avrebbero ucciso.- disse lei con qualche lacrima che gli scendeva sulle guance .
    - Siamo felici anche noi di rivederti, credevamo la stessa cosa. Ora la cosa più importante è che sei qui con noi. Quando Jack ti aveva visto ridotta così come eri, prima che ti curassero, ha giurato che si sarebbe vendicato per quello che ti avevano fatto.- disse Piccolò.
    - Ma è vero quello che ha detto Piccolò?- disse Blacky rivolta a Jack.
    - Sì è vero, ci tengo troppo a te perché qualcuno faccia un tale gesto a chi non ha fatto nulla di male e rimanga impunito, soprattutto se quel qualcuno sei tu.- disse Jack arrossendo un po’.
    - Comunque quel qualcuno sono i Terribili Besti, a quanto pare abbiamo un avversario, molto tosto, se ci vogliamo vendicare per il torto subito.
    - Non mi spaventano, anche se la loro fama è giunta fin qui! Non mi fanno paura, ti vendicherò Blacky, fosse l’ultima cosa che faccio nella mia vita!- affermò Jack.
    Detto questo si incamminarono verso casa di Piccolò, per tornare a divertirsi. Blacky era come prima, ma una cosa disturbava e rovinava la sua bellezza, la cicatrice le avevano fatto i Terribili Besti.

























    La scoperta della storia dei Terribili Besti

    I tre amici arrivarono a casa di Piccolò, il quale aveva in mente già qualcosa per divertirsi: una lotta, idea che però scartò subito, a favore di una spedizione nel giardino dell’odioso cane che tutti conoscevano come il ‘pettegolo‘.
    - Cosa ne pensate se andiamo dal ‘pettegolo’ a rovinargli il giardino?
    - Per me va bene, ma voglio sperare che non ci sia il chiacchierone- disse Blacky.
    Subito uscirono e si diressero verso la casa del ‘pettegolo’, che con loro grande sorpresa non c’era. Piccolò non ebbe il tempo di dare il via, che Jack e Blacky iniziarono a scorrazzare per il giardino e a devastare tutto ciò che gli potesse capitare a tiro. In due ore distrussero il giardino intero: i tre amici fecero buchi, cumuli di terra, sradicarono fiori, piante di ogni tipo e genere, fino a sporcare anche l’ingresso della casa.
    - Ragazzi, che ne dite se adesso ce ne andiamo senza dare troppo nell’occhio, eh?- chiese Blacky a Piccolò e a Jack.
    - Sì, va bene, andremo a casa mia per oggi! No, aspettate: tu Piccolò, come fai con i tuoi padroni? - chiese Jack.
    - Io padroni non ne ho più, mi hanno abbandonato stamattina, perché hanno fatto il trasloco, e sicuramente non mi volevano in mezzo ai piedi. - affermò Piccolò rattristandosi un po’.
    - Mi dispiace per il fatto che sei stato abbandonato, ma se vuoi puoi venire a stare da me se ti va. - disse Blacky avvicinandosi a Piccolò per confortarlo con la sua vicinanza.
    - Grazie, sei una amica vera, che sa sempre come fare quando uno dei suoi amici è in difficoltà.
    - Se non pensassi a queste cose che amica sarei altrimenti? Credo che Jack stia pensando la stessa cosa, vero?- ed entrambi si voltarono verso di lui.
    - Anch’io ci ho pensato, ma non avrei comunque potuto ospitarti a casa mia; perché abito in una macchina più piccola. Ti assicuro, non è comoda neanche per me che ci abito, visto che la limousine è stata rottamata.
    - Beh, ragazzi se non sbaglio quella là in fondo è la macchina del pettegolo: che ne dite se rimandiamo la chiacchierata a casa di Jack e leviamo le tende, alla svelta pure? disse Blacky iniziando a correre verso l’autodiscarica.
    - Ok! Viaaaaaaaaaaaaaa!- grido Piccolò.
    Gli altri due seguirono l’amica fino all’entrata dell’autodiscarica, ma arrivati Blacky ebbe un’idea per riuscire a sapere qualcosa sui Terribili Besti, nome che faceva accapponare la pelle alla sola pronuncia.
    - Ascoltate, perché non andiamo a chiedere a Bartolomeo qualcosa sui T……T…..Terribili Besti?- a Blacky si arruffò tutto il pelo.
    - Ne sei sicura?- gli chiese Piccolò -sicura di volerlo sapere dopo tutto quello che ti hanno fatto ?
    - Sì, ne sono sicura.
    I tre amici si diressero dalla polizia; qui si trovava Bartolomeo, un Bulldog basso e col naso schiacciato sul viso, l’unico a conoscere tutta la storia di quella famosa banda. Il tragitto durò mezzora, perché dovevano attraversare tutto il paese per arrivare da lui.
    - Oh chi si vede, Jack e Piccolò, i miei vecchi amici! Come va ragazzi?- disse Bartolomeo dirigendosi verso il trio.
    - Noi stiamo bene e lei ?- affermò Jack fermandosi davanti a lui.
    - Non mi posso lamentare. Chi è questa ragazza con voi?- chiese osservando la lupa.
    - Lei è Blacky, la nostra amica lupa, che purtroppo ha già avuto il brutto onore di conoscere sulla sua pelle la banda dei Terribili Besti.
    A Blacky si arruffò di nuovo il pelo solo per il fatto che avessero pronunciato il loro nome.
    - Mia cara, credo che il mio nome lo conosca anche tu, quindi eviterò di presentarmi. Mi dispiace che abbia conosciuto la forza di quella banda, ma si sa, cercano rissa anche con chi non c’entra nulla. Purtroppo sono molto forti, forse anche troppo. Dimmi cara, sei forse venuta per sapere la loro storia?
    - Sì, sono venuta a conoscere il loro passato e a distruggerli una volta per tutte!- disse Blacky arrabbiandosi parecchio.
    - Eeeh mia cara, ci avrei giurato che fosse questo il motivo, ma prima che io inizi il mio racconto su di essi, mi dovrete seguire, devo mostrare una cosa a tutti.
    Detto ciò fece strada verso la bacheca che raccoglieva foto di tutti gli animali vittime di questa banda.
    I tre amici rimasero di stucco nel vedere quante fossero le loro vittime, sia cuccioli che adulti e anziani.
    Dopo ciò si sdraiarono e si misero ad ascoltare la storia.
    - Bene, quello che io vi sto raccontando è una cosa che è stata tramandata e ricordata con tanto odio e disprezzo che ciò ci è rimasto nel cuore. L’80% delle persone che erano venute per sentire la storia volevano vendicare la more di milioni di esseri viventi; ma nessuno è mai tornato dal loro viaggio. C’è chi dice che siano stati uccisi, altri che questi vendicatori siano vivi, ma ormai parte dell’esercito della banda. Comunque in origine, i quattro capi di quella che è ora la gang più temuta di tutto il mondo erano proprio come voi: avevano sentimenti, amici, giocavano. Tutto è iniziato una mattina d’estate, quando i quattro cani senza rispettare i divieti che erano stati messi, li infransero senza esitare. Erano anche innamorati, si dice che fossero tutti Pastori Tedeschi. Si misero a giocare nel cimitero ma questa fu la loro condanna perché per l’ennesima volta avevano disturbato gli spiriti del cimitero nel loro sonno eterno, che per vendicarsi li trasformarono in demoni. Tuttora dal Messico fin qui, portano morte e distruzione, anche tra gli esseri umani, ma neanche i proiettili sono in grado di fermarli. Nonostante la forza della banda sia aumentata col passare del tempo, le forze dell’ordine umane e animali si danno da fare per contrastarli, ma senza successo. Si dice però che esista un modo per farli tornare normali e per far riprendere loro la vita che gli è stata tolta dagli spiriti del cimitero; il cimitero è sempre sigillato, ma gli spiriti aspettano: che cosa non lo sa nessuno. Questa è la loro storia, non è un granché ma è sempre una storia- disse Bartolomeo chiudendo gli occhi per non piangere.
    Storia molto interessante, grazie per averci dedicato del tempo Bartolomeo!-affermò Blacky.
    Non c’è di che, comunque verranno con voi quattro poliziotti, per assicurarvi un minimo di protezione!- detto questo li chiamò - Agenti 1-44-23-55 a rapporto da me!- Gli agenti giunsero e si fermarono davanti al loro comandante. Essi erano dei boxer alti, snelli e possenti, con un addestramento eccezionale.
    - Comandi signore!- affermò l’agente 1
    - Allora ragazzi, gli agenti 1 e 44 andranno con la lupa e Piccolò, gli altri due con Jack, li dovete proteggere!-disse Bartolomeo in tono severo.
    - Agli ordini signore!
    Detto ciò i poliziotti si divisero come il loro comandante gli aveva ordinato. Dopo, tutti si salutarono e ognuno andò per la sua strada. Jack andò all’autodiscarica e dovette cambiare auto, perché così potessero dormire anche i poliziotti, Piccolò e Blacky andarono nella foresta, dove lei aveva la tana, abbastanza grande per tutti e quattro.
    - Io ho un po’ di fame Blacky, e tu ?
    - Pure io, oggi ti farò vedere come si caccia qui dentro.
    Detto questo la lupa non ebbe difficoltà a trovare da mangiare, e Piccolò e i poliziotti la imitarono. Dopo la caccia tutti tornarono alla tana e lì consumarono il loro pasto in tutta tranquillità. Successivamente al pasto Piccolò e Blacky andarono a dormire. Invece i poliziotti si alternavano nella guardia all’ingresso della tana e per quella notte nessuno disturbò nessuno, fu una notte molto tranquilla.
    La mattina successiva Piccolò e Blacky si svegliarono tranquillamente, fecero colazione e si interrogarono su cosa fare:
    - Blacky cosa facciamo oggi?- chiese Piccolò.
    - Adesso andiamo da Jack, a parlare della banda, poi si vedrà. Cosa ne pensi?
    - Per me va bene.
    Detto questo si diressero verso l’autodiscarica, dove Jack era alle prese con uno dei membri della banda dei Terribili Besti.
    - Agenti 1 e 44, andate ad aiutare Jack e gli altri!
    - Affermativo, lupa !- dissero i due cani che si stavano già allontanando per dare man forte ai compagni.
    - Per vostra informazione io non mi chiamo lupa, io mi chiamo Blacky!- urlò per farsi sentire in mezzo a quel fracasso.
    Dopo che sconfissero il membro di quella banda che non doveva essere nominata, Blacky e Piccolò andarono da Jack.
    - Come stai ?- chiese Blacky osservandolo.
    - Non male, solo una zampa rotta ma niente di che; aveva ragione Bartolomeo quando aveva detto che questa banda era molto potente!
    - Comunque ora dovremo andare dal medico di Piccolò! C’è la fai ad andare con noi fin lì ?
    - Ma certo perché non ci dovrei riuscire, d’altronde ho ancora tre zampe a disposizione.- disse iniziando ad avviarsi verso il medico di Piccolò, sempre se avesse accettato di curarlo.
    Dopo la battaglia Blacky, Piccolò e Jack insieme gli agenti si diressero verso la casa del veterinario. Non ci impiegarono molto, visto che era vicino all’autodiscarica; non a caso trovarono il veterinario che stava appena arrivando e Piccolò vedendolo abbaiò per farlo girare.
    Ehi! Come va piccolo birbante? purtroppo sei stato abbandonato dai suoi padroni, perché non ti vedo il collare addosso! E tu Jack, sei stato abbandonato ormai da 5 anni e ora scommetto che avete bisogno di me, vero?
    Jack abbaiò, poi provò a usare la zampa rotta ma quello che gli uscì di fare era solo mugolare per il dolore, affinché si capisse che era in difficoltà.
    - Ah! Ecco chi era che aveva bisogno di aiuto.- disse il veterinario, guardando Jack che aveva una zampa piegata.- Adesso vieni con me che ti curo per bene.
    Così prese Jack è lo portò con se nell’ambulatorio, dove impiego una mezz’oretta per curarlo.


    Creative Commons License
    I Terribili B esti by Sinis 11 is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
     
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  2. Lupa bianca
     
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    bella!!!! *_*
     
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  3. Sinis 11
     
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    Xd non ti vedo entusiasta pcome mai ?
     
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  4. Lupa bianca
     
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    non ho capito
     
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  5. Sinis 11
     
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    cosa non hai capito dellaa storia ?
     
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  6. Lupa bianca
     
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    del messaggio che hai scritto

    CITAZIONE
    Xd non ti vedo entusiasta pcome mai ?

     
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  7. Sinis 11
     
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    ^^ cosa non va nel messaggio ? ho magari ti ho confusa la faccia che hai fatto ... non mi stupirebbe XD mi capita
     
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  8. Lupa bianca
     
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    ah! quella faccia significa *_* (stupenda) XD
     
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  9. Sinis 11
     
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    Ha O_O non lo sapevo ^^ ora so una cosa in più XD
     
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  10. Lupa bianca
     
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    :D
     
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9 replies since 28/7/2009, 16:59   52 views
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